Azienda Agricola Cannarozzi:
Frutto delle migliori coltivazioni, da agricoltura biologica, l'olio extravergine e' ottenuto da olive sane, controllate, colte al giusto punto di maturazione, spremute a freddo entro le 24 ore dalla raccolta e provenienti esclusivamente da piante della nostra Azienda site nel Comune di Carpino, nota come citta' dell'olio, all'interno del Parco Nazionale del Gargano.
Iniziata la 7^ Edizione della Pesatura delle Fave di Carpino.
Un evento che fa rivivere la tradizione Contadina ed i lavori che si facevano nei campi. Il 26 Luglio vi aspettiamo per una serata all’insegna del buon gusto.
Per contatti diretti: Sig.ra Maria Antonietta 392 1195508
“Ancora oggi si ha difficoltà a comprendere quanto la terra ci dà, ma è lì che abbiamo le radici; dovremmo svilupparci come un albero che non si sviluppa se non affonda le proprie radici nella terra”
A Carpino note d’olio accompagnano il presidio Slow Food delle fave. Negli anni ’50 la piana di Carpino era disseminata di fave autoctone che contrastavano il dominio colturale dell’ulivo. Il tempo ha sostituito la fava: un lavoro manuale e faticoso e un baccello molto vicino alla superficie del terreno rendevano (e rendono tutt’oggi) impossibile la meccanizzazione; tutto ciò ha promosso fatica e abbandono in favore di produzioni d’olio. La ri-comparsa avviene nel 2002 grazie a Maria Antonietta Di Viesti e suo marito che, in contrapposizione con la cultura dell’abbandono, riprendono questa coltivazione tramandata verticalmente ricca non solo di ricordi ma anche di nutrienti.
Tradizionalmente la carne era un assente cronica dai pentoloni delle famiglie meno abbienti così la fava di Carpino -ricca di proteine- sopperiva con pignatte di terracotta vicino i focolari per produrre la democratica “zuppa”: preparata con la friabile buccia (fonte di fibre e ferro, proteine e dopamine) viene disciolta in acqua e olio garganico avvolto dal profumo di origano locale. Difformità dalla canonica fava -oltre all’aspetto gustativo- sono la sua minuta dimensione e una particolare fossetta nella parte inferiore.
L’attenzione di questa azienda agricola familiare si estende e fa rivivere il “vin cotto di fichi”, offrendo così l’opportunità gustativa; a fare la differenza né vino e neanche alcol, ma melassa di fichi rinsecchiti al sole. Il suo storico utilizzo è abbinato a dolci ma oggi trova nuove strade incrociate con formaggi, rispondendo in questo modo a nuove esigenze culinarie. Fonte: https://culturalimentare.beniculturali.it/sources/maria-antonietta-di-viesti
Per contatti diretti: Sig.ra Maria Antonietta 392 1195508
Occorre rivolgere particolare attenzione alla corretta alimentazione degli animali destinati a produrre il letame necessario alle coltivazioni di fave e degli olivi. Nutro le mie pecore esclusivamente con ciò che offre la natura o con ciò che deriva dalla coltivazione della terra. Con un falcione o con una più maneggevole falce percorro le campagne circostanti in cerca di erbe e piante spontanee, che poi raccolgo e accatasto in un rimorchio, che funge da riserva dalla quale attingo a seconda delle necessità. Inoltre le fave scartate, perché non adatte al consumo umano, possono essere riutilizzate come foraggio. Servendomi di un richiamo vocale acuto, attiro l’attenzione delle pecore, che sollecitamente mi si avvicinano per ricevere le manciate di fave a loro riservate.
Osservazioni:L’informatore dichiara più volte e con forza la sua assoluta avversione per i mangimi industriali, che reputa nocivi in virtù del presunto contenuto di scarti di provenienza animale, dunque rei di capovolgere le leggi della natura, in quanto renderebbero carnivoro un animale erbivoro come la pecora. Fonte: https://culturalimentare.beniculturali.it/sources/saperi-sull-alimentazione-delle-pecore
La coltivazione dei grandi olivi avviene facendo esclusivo uso di concime naturale (“u fumère”), per la cui produzione si utilizza un sistema antico che include anche alcuni strumenti di lavoro Radunate le pecore sull’area interessata, con il cosiddetto “palanchino” si scava un buco nel terreno, che si ammorbidisce versando dell’acqua. Raggiunta la profondità desiderata, si prende un paletto di legno o di ferro, di varie dimensioni a seconda delle esigenze, e lo si fissa nel terreno per mezzo di un martello di legno (“u màzze”). L’operazione si ripete fintanto che sono stati fissati i paletti necessari a circondare interamente l’area occupata dalla pecore. Quindi si procede a collegare i paletti con una corda speciale (“a rète”), in modo da formare un vero e proprio recinto, all’interno del quale le pecore resteranno prigioniere fino a quando non avranno prodotto tutto il letame necessario a “ingrassare” il terreno. Fonte: https://culturalimentare.beniculturali.it/sources/tecnica-di-concimazione-del-terreno
Palo in acciaio per fare foro recinzioneDimostrazione di foro nel terreno per installare palo recinzioneDimonstrzione installazione di pali con apposito martello in legno
Terza decade di Ottobre, è iniziata a CARPINO nella nostra Azienda la nuova raccolta delle olive, annata 2019-2020. Una stagione all’insegna della qualità e dell’eccellenza, qui in Azienda CANNAROZZI Michele, si sta producendo un’olio dalle qualità superiori, 100% Olio Biologico made in CARPINO.
Da 2 settimane abbiamo iniziato la raccolta delle olive nelle nostre terre. Il prodotto ha un gusto fruttato e di bassissima acidità che ne esalta la qualità. Per tutti coloro che ne volessero fare acquisto, ci potete contattare via e-mail all’indirizzo oliocannarozzi@gmail.com oppure ai telefoni nella colonna qui a destra.